E alla fine arriva…Giacomo

Sabato 17 giugno, alle 14:01, in una caldissima giornata di sole, è nato Giacomo.


Mi sono svegliata verso le 8 e mi sono accorta di aver perso il tappo mucoso. Papànonsinasce era andato a correre ed io, memore della velocità con cui le contrazioni erano partite al primo giro, l’ho chiamato per chiedergli di tornare a casa.

Nel frattempo si è svegliata anche Aurora. Colazione, i soliti capricci per scegliere come vestirsi e poi via, a spasso con i nonni. Così noi saremmo stati liberi di correre in ospedale in caso di bisogno. Anche perché qualche contrazioncina era arrivata ed io non volevo che Aurora si spaventasse nel vedermi stare male. 

L’ho salutata sapendo che, quando ci saremmo riviste, tutto sarebbe stato diverso. Lei sarebbe stata improvvisamente grande ed io mamma due volte.

Quando ho capito che le contrazioni si facevano più intense e ravvicinate, siamo andati in ospedale.


Lì ho trovato Antonella, un’ostetrica speciale, che è stata con me tutto il tempo, mi ha aiutata ed incoraggiata, insomma un angelo. 

Mi ha visitata e, visto che ero già dilatata di 7 cm, mi ha portata subito in sala parto. Ancora contrazioni, poi le spinte, un dolore che non ricordavo e alla fine eccolo, Giacomo è li, un corpicino caldo sul mio petto, un esserino meraviglioso che, per la seconda volta nella mia vita, mi ha fatto pensare che il cuore scoppiasse dalla felicità. 

I momenti che sono seguiti sono stati magici. Papànonsinasce ha tagliato il cordone ombelicale (che per altro aveva un nodo vero!!!), le infermiere hanno fatto il bagnetto a Giacomo e l’hanno vestito, poi me l’hanno dato in braccio e finalmente abbiamo potuto coccolarlo, annusarlo, stringerlo tra le braccia come abbiamo immaginato di fare per nove mesi.

La vita ci ha regalato, per la seconda volta, l’emozione di diventare genitori. Nei nostri occhi c’era tutta la felicità del mondo.   


All’uscita dalla sala parto Aurora ci aspettava con i nonni. Un po’ titubante, mi è venuta incontro, l’ho abbracciata e ho pianto. I miei bambini erano con me. Tutti e due. La nostra famiglia era davvero completa.


Quello che è successo dopo ve lo racconterò tra qualche giorno, quando tutto sarà finito e saremo finalmente a casa. 
Sara

2 Comments

  1. Elisabetta

    Sara….mi sono commossa!Tanto!
    Sarà che c sono passata anche io sei mesi fa,sarà il tuo essere semplice..ma mi rivedo in tante cose che dici!p.s. qs sera mi sono persa leggendo il tuo blog!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *